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gennaio 31, 2002

Paccottiglia globale


Non so quanti di voi conoscano la saga dei libri di Tolkien e personalmente non so quanto sia stato fedele il film, ma de Il signore degli anelli, strombazzato colossal della cinematografia di massa, costato milioni e milioni di dollari in costumi, scenografie e computer grafica, al termine delle tre ore previste, non rimane traccia. Scorre come l'acqua fresca di un ruscello sulle pietre, lasciandole inalterate, come inalterati rimaniamo noi all'uscita dal cinema, noia a parte.
Tre ore di paccottiglia profusa in dosi massicce, che dopo mezz'ora comincia a disturbare (anche per l'incessante e monotono soundtrack di sottofondo ad altissimo volume) e ad annoiare. E soprattutto è un film dove la violenza domina l'80% delle immagini, fatto parecchio deprecabile in assoluto.
Così dopo poco più di un'ora l'interesse
dello spettatore è sotto i piedi e a niente valgono gli effetti speciali del film (anzi si potrebbe dire che è il film stesso un solo grande effetto speciale) per ritirarlo su a livelli accettabili; e dunque arrivare poi alle tre ore previste diventa a quel punto quasi un supplizio.
Oltre a tutto ciò si riesce a vedere pure qualche grossolano errore di montaggio, nonostante i capitali profusi, che ai tempi di Frank Capra o John Ford sarebbero costati la testa di qualcuno; uno su tutti: quando verso la fine Frodo, che abbandona la compagnia, si allontana sulla canoa inseguito dall'amico che rischia di annegare, mentre i due parlano (quindi nella stessa scena), su un taglio per un cambio d'inquadratura, cambia anche momento della giornata: si vede bene che mentre un attimo prima il sole illuminava da sinistra ed era chiaramente mattina, un attimo dopo il sole viene da destra ed è pomeriggio. Non solo, ma il personaggio principale non conclude neanche la missione affidatagli (quella di distruggere l'anello del potere assoluto), lasciando tutti con un palmo di naso anche dal punto di vista narrativo, che gli spettatori pagheranno andando poi a vedere la seconda e magari anche la terza... puntata. Che tristezza.
Conclusione? Nell'epoca che viviamo, in cui chi riesce ad alzare più la voce ha ragione, non fidatevi mai più dei film americani. Date la precedenza a quelli europei e asiatici o persino africani o sudamericani, magari più dimessi, ma di certo più avvincenti e incisivi.

El Guado

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