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gennaio 23, 2002

Mi sento circondato


Pensierino estemporaneo
Il localismo deve tendere al confronto, non all'universalismo; confrontarsi e convivere con altri localismi, senza l'idiota mania del'autoaffermazione sugli altri; solo così si puo' arrivare a una globalizzazione giusta e diffusa.
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Mi sento circondato. E' da un po' di tempo che provo questa sensazione poco piacevole, ma fino ad ora si nascondeva, era rimasta in disparte; poco più di un'ombra.
Con la notizia che ieri ho ascoltato alla trasmissione radiofonica Holliwood Party su Radio Rai 3, l'ombra si è trasformata in un mostro, una specie di Golem minaccioso.
I primi sentori di questa minaccia si erano manifestati con un'altra notizia, questa volta un po' vecchiotta, che ha maturato sotto la paglia come certi frutti.
Il primo esponente del governo italiano che ha messo piede sul territorio Afgano "appena liberato" è stato il
sottosegretario Vittorio Sgarbi; l'ultima parte della notizia è passata inosservata perché detta con leggerezza e il sorriso sulle labbra dal commentatore dopo che in apertura era stato affermato solennemente che Sgarbi era andato a controllare lo stato delle statue giganti del Buddha distrutte a suo tempo dai Talebani, ma pare anche che il noto professore si fosse recato a portare la "civiltà occidentale" con un accordo a favore dell'industria televisiva e cinematografica italiana: va da sé che la Medusa, una delle più importanti produzioni e distribuzioni cinematografiche dello Stivale, sia di proprietà del Cavaliere, per non parlare di Mediaset.
Il secondo sentore non è una notizia.
Ieri ho trovato nella cassetta della posta una busta con l'intestazione: Il Presidende del Consiglio dei Ministri. Per quale oscuro motivo, mi sono chiesto, il Presidente del Consiglio inviava una busta al sottoscritto? Quando l'ho aperta ho capito: la busta conteneva un convertitore in Euro e una lettera con l'incipit e il finale dai toni dolciastri, fintamente scritti di pugno; (per coloro che non riceveranno tale lettera possono leggerla cliccando qui). Il Golem dal sorriso rassicurante.
Infine la notizia, commentata da Carlo Lizzani, di Hollywood Party.
Sembrerebbe che il posto vacante di direttore della Scuola di Cinema possa essere occupato nientepopodimenoche dal sociologo Francesco Alberoni. Il commento di Carlo Lizzani è stato il seguente:«Ma è mai possibile che con 70 cattedre di cinema che esistono nelle università italiane si debba proporre come direttore un signore che di cinema non sa niente? E' mai possibile che nessuno di questi 70 emeriti professori appartenga alla coalizione di governo?».
Il Golem avanza... Torneranno anche i reati d'opinione?
Stefano Cavallini

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