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febbraio 20, 2003

Quando facevo il giornalista...


Quando facevo il giornalista sul serio (??) mi convocavano a festival e concorsi come giurato e a quello dei Buskers di Pelago (non mi ricordo di quale anno) mi trovai in giuria con Roberto Leydi e Franco Fabbri.
Furono tre giorni in cui ebbi il compito soprattutto di scarrozzare Roberto un po' in giro, perche' allora avevo una piccola cabriolet e lui si godeva il sole e il vento di luglio con la capote abbassata andando dall'albergo al festival, che distava qualche chilometro sulle colline di
Vallombrosa, in provincia di Firenze. Alla fine ci lasciammo con amicizia e il desiderio (soprattutto mio) di rivederci.
Così fu, credo l'anno successivo, che andai a casa sua a Milano per avere qualche consiglio su una mia idea basata su una bassa insinuazione (come dicevo io): insinuare appunto che la polifonia occidentale (e dunque contrappunto e notazione) fosse nata in Spagna durante la dominazione musulmana e che l'Occidente l'avesse importata e se ne fosse appropriato nei secoli successivi, spacciandola per propria.

Roberto ebbe a dirmi che era stimolante, ma che non esistevano prove provate (un pezzo di carta o qualcosa di simile) ma che era "nell'aria" da sempre e gli piaceva l'idea di "rompere" a quelli dei conservatori.
Insomma, per farla breve, mi dette alcune dritte e alla fine, nel 2000, e' nata una pubblicazione, con cd audio allegato, dal titolo Un'altra musica, in sostanza un percorso storico-culturale sulla nascita della musica Occidentale che non vuole essere specialistico, ma semplicemente divulgativo.
Stefano Cavallini

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