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marzo 31, 2004

Il monte di Dio

Piero e Alberto Angela trattano temi difficilissimi, molto, ma molto piu' della musica; nella musica non c'e niente d'incomprensibile.
La scienza oggi e' davvero un prodotto difficile da divulgare; eppure i due hanno audience altissimi. Segno che riescono a comunicare a basso livello concetti e teoremi altrimenti incomprensibili per un utente medio. Allo stesso tempo e' molto facile anche che, ad esempio, un esperto scientifico s'incuriosisca vedendo una trasmissione degli Angela.
Enzo Carro, nostro caro amico e associato, nonche' valente artista partenopeo, ha compiuto un'impresa da titani: e' riuscito a scrivere un libro sulla storia della musica napoletana in grado d'incuriosire (e soprattutto di non far addormentare) chi di musica non sa un fico secco (ma almeno la ascolta) e chi di musica vive e riesce magari a tirarci fuori la pagnotta quotidiana.

Un'impresa da titani perche' calarsi nei panni di un Angela della musica (e riuscirvi) non e' da tutti, poi su un tema vecchio di almeno 3000 anni, sul quale sono stati versati fiumi d'inchiostro e suonati miliardi di ore di canzoni e romanze.
L'eredita' di Partenope - Il cammino del canto napoletano dagli antichi rapsodi ai moderni neomelodici e' il titolo del libro che Enzo ha pubblicato per i tipi della Simeoli, una piccola casa editrice napoletana.
Si tratta essenzialmente, come riporta lo stesso autore nella premessa, di una raccolta di dati e informazioni sul cammino del canto nella citta' piu' canora del Mondo, ricco di immagini storiche, di testi e di musica (notazione), con un percorso in senso cronologico e diverse interessanti divagazioni sul tema.
La musica e' molto, ma molto difficile divulgarla a basso livello; difficilissimo farla capire senza farla ascoltare e senza far addormentare qualcuno appunto...
Al contrario Enzo, grazie alle sue curiose divagazioni, riesce a non annoiare e a tenere inchiodato il lettore, facendolo entrare non solo nella musica, ma in una cultura millenaria, nonostante tratti spesso argomenti gia' conosciuti o, peggio ancora, noiosi.
Col suo stile semplice e discorsivo, che Enzo Carro usa anche nei suoi spettacoli, conquista piano piano il lettore, conducendolo per mano, ma anche lasciandolo spesso anche da solo, a gustare cio' che un attimo prima ha detto, aprendo squarci mozzafiato nell'oscurita' del passato.
Di tutte le classificazioni editoriali, L'eredita' di Partenope appartiene a quei libri che possono essere considerati utili, vere e proprie rarita' in un mondo editoriale che va dietro ai gusti e alle mode televisive, e in cui i premi letterari non sono piu' indice di campioni di vendite.
Utile non nel senso riduttivo di un semplice manuale, intendiamoci, ma e' un libro che va tenuto a portata di mano, da utilizzare quando si ha un dubbio, quando si ha bisogno di una risposta. Lo puo' usare il semplice appassionato o l'insegnate di musica che voglia tenere qualche lezione sulla musica napoletana; il giovane musicista che vuole approfondire la materia o il veterano che cerca qualche ispirazione in piu'.
Con L'eredita' di Partenope offrirete cibo alla curiosita' della vostra mente affamata, non si impara a "fare", ma a renderci conto di quanto sia profonda la nostra cultura popolare, di quanta brutta musica-business potremmo fare a meno e infine di quanta poca sia la nostra personale cultura musicale, realta' vergognosa per i cittadini della patria del bel canto, come amano definire all'estero l'Italia.

A proposito, sapevate che Piero Angela e' stato un ottimo pianista di jazz negli anni '60?

Per chi volesse acquistare L'eredita' di Partenope, puo' inviare una mail direttamente a Enzo Carro.

Stefano Cavallini

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