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marzo 20, 2004

El Gato

Bernardo Bertolucci e Gato Barbieri
In questo flusso vagante, una specie di magma ribollente, che e' la posta elettronica, in cui la maggior parte e' scarto, càpita di ricevere qualcosa di interessante (e forse e' proprio in questo che risiede il fascino di Internet, potersi aspettare sempre qualcosa di nuovo).
Questa volta e' capitato un breve articolo di Jorge Lardone, un collega argentino, su uno dei musicisti piu' interessanti del panorama musicale del '900, tra jazz e musica etnica: Gato Barbieri (a destra nella foto con Bernardo Bertolucci).
Il musicista (sara' in tour in Italia dal prossimo 26 marzo) ha vissuto fino in fondo, in quanto argentino, i disastri sociali e politici della sua patria, finendo, proprio per le sue scelte, per pagarne anche le conseguenze.
Per questo aggiornamento vi propongo dunque questa piccola testimonianza, direttamente da me tradotta dallo spagnolo (che Jorge mi perdoni gli errori), che ci offre oltre al musicista, anche un lampo di luce su una realta' sociale, quella argentina, troppo distante da noi e troppo spesso relegata in disparte dalle nostre cronache, rivolte solo e soltanto, semplicemente, da un'altra parte.


Dimenticanza imperdonabile
Nel mezzo della voragine informativa dei media della (in)comunicazione di questo paese sur/realista, nella sua maggioranza proprietaria di imprese multinazionali complici della barbarie imposta dal 1989, la notizia del settantunesimo compleanno (il 28/11) di Gato Barbieri e' passata assolutamente inosservata.
Tremenda ingiustizia per un artista che ha potuto servire da esempio a migliaia di giovani per la sua eccezionale traiettoria artistica negli ultimi 50 anni. Ha partecipato attivamente sul finire degli anni '50 e l'inizio dei '60 alla scena jazzistica del nostro paese, distaccandosene abbastanza da non avvicinarsi troppo alla forma con la quale si suonava il jazz a quel tempo (grave peccato di varie generazioni di jazzisti argentini, attualmente e fortunatamente superato).
Il suo viaggio in Europa e poi negli Usa gli fece scoprire l'orizzonte senza limiti del free e gli permise di andar maturando il suo personale progetto artistico, deplorevolmente interrotto dall'azione criminale della organizzazione peronista Tripla A prima e dai militari assassini piu' tardi (74/76).
Gato e' un pioniere che ha permesso di gettare le basi, piu' di 30 anni fa, della musica creativa che oggi si suona nel Paese e in buona parte dell'America Latina. La (re)interpretazione che ha fatto del folklore argentino e latinoamericano e del tango, suona oggi fresca come allora, come si puo verificare ascoltando le sue straordinarie incisioni della fine degli anni '60 e agli inizi dei '70: The third World, Fenix, Bolivia, Under Fire, El Pampero, Yesterdays, El Gato, Chapter 1: Latin America, Chapter 2: Hasta siempre, Chapter 3: Viva Emiliano Zapata, Chapter 4: Alive in New York.
Non e' arrischiato dire che, assieme ad Astor Piazzolla e Dino Saluzzi, rappresenti il meglio che questo paese ha dato al Mondo nel campo della musica creativa.


Jorge Lardone
Festival Internazionale Fotojazzeando
San Rafael/

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