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ottobre 31, 2003

Un pezzo di libertà


Con Internet e' quasi impossibile che un evento passi inosservato e non si trasformi in notizia, ma quando ho cominciato a scrivere queste righe, la notizia dalla quale ho preso spunto, era stata trasmessa solo da Primo piano della rete 3 della Rai, abbondantemente oltre le 23.00 del 29/10; e dei maggiori siti d'informazione in Rete nessuno ne faceva parola, neanche quei mega siti di notizie aggiornati in tempo reale.
Il nuovo spettacolo di Dario Fo e Franca Rame (foto) L'anomalo bicefalo, che dovrebbe debuttare in prova generale il 12 di Novembre a Varallo Sesia e in prima nazionale a Bologna il 18, per poi iniziare una tournée fino a Marzo 2004, e' stato censurato dalla dirigenza del Piccolo Teatro di Milano.
O almeno e' stata avanzata l'ipotesi di una lettura preventiva del testo prima del debutto, da parte dei dirigenti (politici naturalmente) dello storico teatro milanese.

Solo due giorni dopo, praticamente poco prima di pubblicare queste righe, su Google News It e' apparsa la notizia (lanciata dall'Ansa e in verità riportata da pochi quotidiani) che  lo spettacolo di Dario Fo e Franca Rame ha avuto il via libera dal Consiglio di amministrazione del teatro.
Dario Fo e Franca Rame sono abituati a certi atteggiamenti (anche se l'abitudine alla prevaricazione e' difficile da acquisire). In oltre quarant'anni di attività hanno avuto a che fare con tutti coloro che si sono succeduti sui seggioloni del potere, ma mai, nessuno mai, dopo il visto censura positivo dato allo spettacolo, nessun gestore teatrale ha mai voluto rivedere il testo che sarebbe stato rappresentato nel proprio teatro.
Il visto censura e' ministeriale e permette, insieme all'autore, di discutere i tagli da operare sul testo perche' possa essere dato il visto appunto. Il visto censura esiste anche nel cinema e funziona nello stesso modo, ma nessun gestore di cinema si e' mai sognato di visonare il film per dubbi censori prima di proiettarlo nella propria sala cinematografica.
E alla fine (non e' vero, quasi subito) mi e' venuto in mente quanto importante sia un piccolo sito d'informazione come il nostro, senza obblighi editoriali ne' politici, con il solo problema della sopravvivenza editoriale che nel nostro caso non potrà mai essere barattata con la libertà, perche' piuttosto che mettere in vendita la nostra libertà di pubblicare, ci rinunceremmo.
E' per questo motivo che aspettiamo lettori come voi, l'unica forza in grado di spaventare tutti i poteri politici ed economici, voi, l'opinione pubblica.
La vostra lettura di queste pagine ci regalerà un bel pezzo di libertà.


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