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luglio 10, 2003

La ricchezza degli altri...


Scorrendo i festival estivi, che nel mese di luglio, piu' che in agosto e giugno, raggiungono affollamenti parossistici (specialmente in Toscana si svolgono quest'anno quasi tutti dal 12 alla fine del mese), ho notato una piacevolissima anomalia.
In mezzo a serie di concerti dedicati alla musica etnica (ribattezzata così perche' probabilmente fa piu' esotico) piu' o meno scontata, che fa capo a un mercato al quale si affacciano minacciose le major discografiche (che finiranno per rovinare anche questo settore, ma non la sua vitalità), un nome piuttosto noto al pubblico italiano e' quello di Antonella Ruggiero
Che ci fa dunque la ex voce (e inconfondibile firma) dei Matia Bazar in un festival dedicato alla musica e alla cultura portoghese come Sete Sois, Sete Luas?
Visto il programma: canta Amalia Rodrigues; nientemeno!!!
La Rodrigues e' stata il fado per i portoghesi e per il resto del mondo e Antonella (che sicuramente ne darà una lettura ombrosa e struggente, considerati i suoi ultimi orizzonti artistici) scommetto che non vuole dare una svolta al Fado e alle sue implicazioni di musica tradizionale e non pretende certo di mettere in ombra le grandi giovani interpreti di questa musica, Dulce Pontes su tutte, ma ha sentito il bisogno di darne una propria interpretazione. Semplicemente; senza strategie di mercato.
Ed e' per questo motivo che deve essere considerata un'anomalia, una intrigante e bellissima anomalia.
Vi domandate perche'?
Ma perche' da sempre i cantanti (o meglio gli artisti) che provengono dai mercati commerciali, che gli hanno consacrato un successo miliardario, difficilmente (per non dire mai) sono tornati indietro, sono tornati a faticare, sono tornati ad avere poco pubblico di fronte. Quelli che provenivano invece da un retroterra forte, di tradizione, dopo il primo disco o il secondo al massimo, hanno cominciato a tirare i remi in barca, a sfornare prodotti di bassissima qualità a favore di un mercato piu' ampio, certo seguendo le direttive della casa discografica, ma finendo presto nel dimeticatoio artistico (a parte qualche rara eccezione).
Un esempio fra tutti Al Jarreau, grandissimo vocalist che ha barattato il benessere superfluo per la sua reputazione artistica, oggi davvero ai minimi termini dopo i fasti di Look to the rainbow.
Antonella Ruggiero sta insomma conquistando nuovi fan, quelli veri, che non le daranno la ricchezza degli altri, ma che questa volta non la abbandoneranno facilmente.


Stefano Cavallini    

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